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L'espressione del volto

Galateo del vino La comunicazione non verbale avviene anche attraverso un altro canale: l’espressione del volto. Esprimere emozioni, sensazioni, giudizi, pensieri con la mimica facciale è una cosa "ovvia" nell'Europa mediterranea, in Russia e in alcune aree degli Stati Uniti; invece in Europa settentrionale ci si attende che queste espressioni siano abbastanza controllate, mentre in Oriente esse sono addirittura poco gradite, tanto che si educano i bambini fin da piccoli ad una certa imperscrutabilità, alla riservatezza per quanto riguarda i propri sentimenti. In alcune culture, come quella turca, tale controllo è richiesto soprattutto alle donne, che devono essere impassibili. L'Italiano spesso esprime le proprie impressioni e sensazioni più con il viso che con le parole, attraverso una mimica facciale molto articolata. Frequentemente, infatti, facendo il resoconto del dialogo avuto con una persona ci troviamo a dire: "E poi ha fatto una faccia, come a dire…". Per noi è quindi del tutto usuale lasciar trasparire in questo modo il nostro pensiero, convinti che ciò sia indice di sincerità. Non funziona sempre così presso gli altri popoli, come ad esempio i Giapponesi, la cui rigida maschera facciale è una vera e propria necessità sociale. Difficile per loro quindi non solo interpretare i nostri segnali, ma anche capirne la necessità, visto che esistono le parole per comunicare la stessa cosa meglio e in maniera meno suscettibile di fraintendimenti. Il contatto visivo si presta allo stesso tipo di fraintendimento: per quasi tutte le culture, il fissare negli occhi la persona che sta parlando è segno di attenzione e interesse per quello che sta dicendo; gli orientali, invece, esprimono la propria concentrazione abbassando gli occhi o addirittura chiudendoli. Altre culture, come ad esempio quella tedesca, si avvalgono della mimica, ma con meno frequenza ed enfasi, e danno quindi l'impressione di essere più "freddi"; difficilmente infatti è possibile capire le loro emozioni dallo sguardo o dalla piega della bocca. Infine, va ricordato lo "sbuffare" tipico dei francesi, che spesso gonfiano le guance e lasciano uscire rumorosamente l'aria per esprimere l'irritazione. Sarà quindi opportuno che, particolarmente in presenza di persone di altre culture, controlliamo la nostra mimica, come il nostro gesticolare e ci sforziamo di comprendere quello degli altri.