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Gli spazi personali

Galateo del vino Lo spazio personale Se ci avviciniamo lentamente ad un gatto randagio, giunti ad una certa distanza vediamo che d’un tratto il gatto scappa. E’ come se avessimo varcato un limite invisibile per entrare in quello che il gatto percepisce come il suo spazio personale, e la fuga serve a ripristinare la "distanza di sicurezza" Anche gli esseri umani sono animali territoriali. Se un estraneo ci si avvicina molto, ci respira in faccia, o minaccia di pestarci i piedi, ci sentiamo disturbati dalla sua presenza ravvicinata. Di solito ci limitiamo ad indietreggiare e a stare un poco più distanti. Se lo spazio è troppo piccolo, come quando ci troviamo in ascensore con uno sconosciuto, cerchiamo di comportarci come se non ci fosse, per esempio voltandoci dall'altra parte, o guardando per aria. Quindi anche noi difendiamo il nostro spazio personale, anche se lo facciamo in modo diverso dagli animali. Perciò dobbiamo imparare per prima cosa a rispettare lo spazio personale degli altri: non avvicinandoci troppo a loro, e non toccandoli mentre parliamo, come molti fanno, e meno che mai dando di gomito ecc., come del resto già Monsignor Della Casa insegnava. Questi confini invisibili non sono per tutti alla stessa distanza ma, se staremo attenti, qualora, anche involontariamente varcassimo il limite di spazio personale di chi ci sta vicino, potremo notare dei piccolissimi segni di fastidio od imbarazzo che ci permetteranno di riportarci alla giusta distanza. Anche nel caso in cui un uomo voglia tentare un’"avance" nei confronti di una donna, è bene che proceda cautamente e, prima di prenderle la mano o metterle il braccio sulla spalla, cerchi di cogliere i segnali di gradimento e di accettazione da parte sua. Una prematura violazione della spazio personale, senza che lei abbia dato segnali di consenso, potrebbe raffreddare irrimediabilmente il rapporto. Ciascuno al suo posto Quando due persone sono vicine, debbono osservare alcune regole: ad esempio è maleducato voltare le spalle ad una persona, mentre quando ci si parla guardarsi negli occhi è segno di franchezza. Se si deve passare vicino ad una persona è gentile passargli di dietro anziché davanti. Quando un uomo e una donna camminano affiancati, è tradizione che l’uomo stia dalla parte della strada: una volta era per proteggerla dagli eventuali spruzzi delle carrozze, ma anche adesso ci sembra una gentilezza opportuna, tenendo conto delle possibilità di borseggio o semplicemente di urti dati da parte di passanti ineducati. Ovviamente lo steso gesto di premurosa protezione va riservato ai bambini e alle persone anziane. Quando si deve passare uno alla volta è buona norma che l’uomo lasci alla donna (o alla persona più importante) la precedenza; l’unico caso contrario è entrando in un locale pubblico, in cui l’uomo entra ed esce per primo, tenendo aperta la porta alla signora o alla persona di riguardo. Ugualmente entrando od uscendo dall’auto è gentile che l’uomo apra la portiera alla donna e, se piove, l’accompagni con l’ombrello. Di sera, poi, l’uomo deve accompagnare la donna al portone per evitarle brutti incontri. Inutile dire che, in questo come in altri casi, è assolutamente da evitare qualsiasi tipo di effusioni in pubblico, per rispetto a sé stessi prima che agli altri. La distanza fra i corpi di Paola Celentin Tutti gli animali vivono in una sorta di bolla virtuale che rappresenta la loro intimità e che ha il raggio della distanza di sicurezza, cioè quella che consente di difendersi da un attacco o di iniziare una fuga. Negli uomini, essa è di circa 60 cm., cioè la distanza del braccio teso. La "bolla" è un dato di natura, mentre la sua dimensione e il suo valore di intimità sono dati di cultura e quindi variano: l'infrazione alle regole "prossemiche", cioè alla grammatica che regola la distanza interpersonale, può generare una escalation, cioè far interpretare come aggressivi e invasivi, quindi degni di una reazione adeguata, dei movimenti di avvicinamento che non hanno questo significato nella cultura di chi li ha compiuti. Vediamo qui di seguito come vengono interpretate nelle varie culture le diverse maniere di avvicinarsi e di porsi in presenza di un altro o di altri.
Forme di contatto
In Italia
Altrove
Contatto frontale
la sfera dell'intimità è data dalla distanza di un braccio teso
Culture della costa europea del Mediterraneo: idem, chi si avvicina troppo invade il campo dell'altro, mettendolo a disagio e dandogli la sensazione di essere aggredito

Nel Mediterraneo arabo: la distanza si riduce, chi parla tocca spesso l'interlocutore sul petto o sul braccio

Culture europee non mediterranee e americane: i due interlocutori restano a distanza di un doppio braccio

In Giappone e a Mosca: lo spazio personale è molto ridotto e quindi il contatto è obbligato e non si dice mai "permesso?" o "scusi!"

Contatto laterale
Soprattutto al Nord, è escluso l'eccesso di contatto fra uomini, visto come esibizione di omosessualità o ubriachezza
Molte culture mediterranee: anche i maschi si prendono a braccetto tra di loro

Nei paesi arabi: i maschi si prendono anche per mano

Nel resto d'Europa: come in Italia e nelle zone rurali dell'Oriente sopravvive l'abitudine di prendersi per mano tra persone dello stesso sesso

In Giappone: prendersi a braccetto, camminare molto vicini, a contatto di spalla, hanno una connotazione sessuale

In Turchia e in altre zone di cerniera tra Europa ed Asia: mettere la mano sulla spalla di uno straniero significa "Caro ospite, lascia che ti guidi"

Bacio
Due baci sulle guance tra donne o tra donna e uomo sono sempre ammessi, tra uomini solo in casi eccezionali (ad es. : condoglianze).
In Giappone: un bacio in pubblico, anche tra padre e figlio, è escluso categoricamente.

In Turchia ed in altre culture medio-orientali: il bacio è d'obbligo anche tra giovani

Spazio personale nel luogo di lavoro
Il luogo chiuso indica maggior prestigio ma anche maggior rispetto degli altri; il visitatore deve bussare ma spesso non attende la risposta "avanti"
I Giapponesi: preferiscono, anche ad alti livelli gerarchici, gli spazi aperti in cui esibire il proprio ruolo

I Nordici: interpretano lo spazio aperto come una mancanza di rispetto, "Me ne frego di disturbarti".

In Germania o negli Stati Uniti: il visitatore comunica rispetto per il territorio altrui tenendo la mano appoggiata allo stipite, ma i tedeschi di solito tengono le porte chiuse, mentre gli statunitensi aperte