Curriculum
Un tempo si diceva che il curriculum andava compilato a mano, ma adesso sono così numerose le persone che hanno una grafia orribile che sarà meglio limitare la scrittura a mano alla firma.
Lo schema generale di un curriculum è il seguente:
A) Dati personali
B) Formazione
C) Esperienze professionali
D) Varie
I dati personali saranno: nome, cognome, luogo e data di nascita, stato civile, residenza, recapito telefonico ed eventualmente indirizzo e-mail. In caso di lavori che richiedano spostamenti si potrà aggiungere “automunito” (per usare una parola non certo bella, ma che è già entrata nell’uso) oppure “ patente C” o “ patente D”.
La formazione: si dichiareranno gli studi compiuti (conviene mettere anche la votazione finale, ma solo se è abbastanza alta), gli eventuali stages o corsi effettuati, ad esempio corsi di lingue, di computer ecc. Il segreto è mettere in luce gli aspetti che si ritiene possano interessare particolarmente all’azienda. Ad esempio un’aspirante traduttrice metterà certamente in rilievo anche eventuali permanenze all’estero, anche se non sono veri e propri corsi.
Esperienze lavorative. Ovviamente chi è al primo impiego non potrà dire nulla di ciò, ma elencherà quelle esperienze che secondo lui possano far pensare che sarebbe la persona adatta per quella posizione di lavoro. Ad esempio una ragazza che abbai fatto la giovane esploratrice e che abbia avuto esperienza di capopattuglia farà bene ad indicarlo se aspira ad un lavoro di baby-sitter.
Il curriculum non deve essere né troppo prolisso ed autoelogiativo, né troppo schematico: bisogna dire tutto e solo ciò che possa contribuire a descriverci come la persona ideale per quel posto, in definitiva una persona preparata, seria, collaborativa, estroversa...quel tanto che basta.
Un po’ di autopromozione è concessa ed accettabile, ma non bisogna mai esagerare, perché, come si dice, le bugie hanno le gambe corte: che figura farebbe uno che si spaccia come esperto di marketing se non conosce le aree Nielsen?
